Allergie stagionali: rimedi e consigli
L’ arrivo della primavera e della bella stagione non per tutti è una festa: quasi un italiano su tre, infatti, in questo periodo soffre di una serie di disturbi più o meno intensi, di sicuro molto fastidiosi, come naso che cola, starnuti, prurito al naso, gola e palato, occhi gonfi che lacrimano e si arrossano con intenso prurito, ma anche tosse, senso di pressione al petto e difficoltà respiratorie, insomma, le allergie stagionali!
Più raramente si osservano arrossamento e prurito cutaneo, mal di testa, dolore alle orecchie, diminuzione del senso del gusto e dell’olfatto e altri sintomi che maggiormente impattano sulla qualità della vita, quali insonnia, irritabilità, profonda stanchezza e difficoltà di concentrazione.
Particolare attenzione va posta nei soggetti asmatici che, nell’arco di questi periodi, possono facilmente osservare una recrudescenza della propria patologia con necessità di adeguare le terapie.
Allergia ai pollini o febbre da fieno
Gran parte dei sintomi che abbiamo appena elencato sono tipici dell’allergia ai pollini, comunemente chiamata anche febbre da fieno, anche se la febbre normalmente non è presente, o più opportunamente definita oculorinite allergica.
Di allergia si tratta, in quanto l’organismo delle persone che ne soffrono riconosce i pollini, e in particolare le proteine che contengono, come qualcosa di estraneo e potenzialmente pericoloso, dando così il via a un processo di “sensibilizzazione”, durante il quale viene inviato il messaggio di predisporre anticorpi utili a fronteggiare il nemico.
Dal contatto successivo, quindi, vengono rilasciate sostanze attive come l’istamina, in grado di scatenare le difese, ma allo stesso tempo, tutta la sintomatologia tipica; si tratta di una reazione verso i pollini, di intensità variabile a seconda di quanti vengano riconosciuti nocivi, ma anche verso qualsiasi altro allergene non legato a una stagionalità e quindi definito “perenne”, quali acari, pelo degli animali, spore di funghi e muffe.
Quando si sviluppano le allergie?
Le reazioni allergiche possono manifestarsi a qualsiasi età, ma è molto probabile che si sviluppino durante l’infanzia o all’inizio dell’età adulta.
Nel corso degli anni l’andamento delle allergie può modificarsi, tendendo normalmente a diminuire d’intensità nel corso della vita, finanche a scomparire in rari casi.
Allergie stagionali e alimentazione
Un fenomeno di cui bisognerebbe sempre tener conto è la possibilità di allergie crociate con alcuni alimenti, in quanto potrebbero contenere proteine simili a quelle presenti nei pollini che hanno dato il via alla sensibilizzazione.
Normalmente, in caso di allergia alimentare, si assiste a prurito e gonfiore delle labbra e della mucosa orofaringea, ma i sintomi possono in alcuni casi essere tanto intensi da compromettere la respirazione e mettere addirittura a rischio la vita, se non s’interviene tempestivamente.
Tra gli alimenti maggiormente responsabili di scatenare allergie ci sono certamente la frutta secca, i crostacei e i pomodori, ma potenzialmente ogni alimento può rappresentare una minaccia; il consiglio è ovviamente quello di evitarne il consumo o di farlo previa cottura, operazione che tende a ridurre il rischio.
Come fare la diagnosi?
Normalmente i sintomi dell’allergia sono facilmente gestiti anche attraverso l’automedicazione, ma è necessario porre maggior attenzione nel caso in cui i farmaci normalmente utilizzati, presentino effetti collaterali o in caso di allergie da parte di bambini e donne in gravidanza e in allattamento, casistiche in cui le possibilità terapeutiche sono ridotte.
La diagnosi di allergia è abbastanza semplice, al medico è sufficiente raccogliere la descrizione dei sintomi per definirne il quadro; nel caso in cui sia però necessario identificare precisamente gli allergeni responsabili, è utile sottoporsi a esami specifici quale il prick test, ad esempio, che consiste nell’inoculare sottocute minime quantità di allergeni purificati e leggere poi la reazione che scatenano, o procedere con esami del sangue che misurano la quantità degli anticorpi presenti.
Difficile, invece, è stabilire le cause dello svilupparsi dell’allergia, anche se sembra evidente il ruolo di una predisposizione genetica, così come fattori ambientali legati a inquinanti presenti nell’aria, o il fumo di sigaretta, attivo e passivo.
Una teoria suggestiva sembra imputare un importante ruolo anche all’eccessiva igiene ambientale e personale che, allontanando il contatto con virus e batteri circolanti, ridurrebbe la possibilità di un corretto sviluppo del sistema immunitario, rendendolo eccessivamente selettivo ed efficace oltre misura.
Alcuni dati epidemiologici sembrerebbero avvalorare tale ipotesi: nei paesi occidentali, infatti, le allergie sono molto più frequenti rispetto ai paesi in via di sviluppo, con le persone provenienti da paesi poveri che, una volta stabilitesi in paesi più industrializzati, e quindi più “sporchi”, tendono a sviluppare allergie nelle stesse percentuali dei residenti.
Quali sono le terapie per le allergie?
Per quanto riguarda le terapie, si tratta di prodotti utili a tenere sotto controllo i sintomi e ridurre l’impatto sulla qualità di vita, ma molto dipende ovviamente dall’intensità dei sintomi e dal loro perdurare.
In caso di sintomi leggeri il punto di riferimento è il farmacista e i farmaci da banco, mentre in caso di sintomi più seri meglio rivolgersi al proprio medico curante che prescriverà il necessario, se invece i sintomi molto gravi è necessario consultare lo specialista allergologo.
Normalmente ogni paziente allergico può trovare facilmente un proprio equilibrio e condurre una vita normale anche nei periodi più difficili, pur mettendo in atto attenzioni particolari.
Definire il proprio periodo critico, consultando il calendario dei pollini, rintracciabile in rete, è certamente un primo passo molto utile per prepararsi e anticipare i sintomi che inevitabilmente arriveranno; a seconda della sintomatologia tipica si potrà intervenire con antistaminici, decongestionanti, cortisonici, antagonisti dei recettori dei leucotrieni e soluzione fisiologia o ipertonica, sotto forma di spray, gocce, pomate, compresse.
Gli antistaminici
Gli antistaminici sono i farmaci maggiormente utilizzati a livello locale o per assunzioni per bocca; quelli di ultima generazione, in particolare, non presentano il fastidioso e per certi versi pericoloso effetto collaterale dei primi antistaminici, vale a dire la sonnolenza.
Agiscono bloccando l’istamina, principale sostanza pro-infiammatoria liberata durante la reazione allergica, e possono essere utilizzati all’insorgenza dei sintomi o in chiave profilattica prima che gli allergeni stagionali facciano la loro comparsa, sempre attraverso una somministrazione limitata nel tempo.
I farmaci cortisonici
I farmaci cortisonici, specie in forma di spray, risultano essere i più efficaci per il trattamento delle allergie; a differenza degli antistaminici, infatti, possono essere utilizzati anche per lunghi periodi e richiedono un impiego continuo per manifestare appieno la loro efficacia.
L’uso sotto forma di spray riduce di molto l’assorbimento sistemico e di conseguenza gli effetti collaterali che potrebbero manifestarsi con un trattamento orale, come problemi gastrici, cataratta, osteoporosi e debolezza muscolare, mentre l’applicazione locale presenta minimi effetti come irritazione nasale, un certo sapore e odore sgradevoli.
I decongestionanti nasali
I decongestionanti nasali, sotto forma di gocce e spray, sono ancora molto utilizzati per affrontare il fastidioso disturbo dell’ostruzione nasale che accompagna i fenomeni allergici e interrompe il riposo notturno.
Poche somministrazioni al giorno e per periodi molto brevi è l’utilizzo consigliato, in quanto possono avere effetti collaterali non trascurabili, riconducibili al loro effetto vasocostrittore: in particolare, andrebbero evitati da soggetti ipertesi e da chi soffre di ipertrofia prostatica.
Un’altra motivazione che ne sconsiglia l’uso prolungato, è la loro tendenza a indurre a una sorta di dipendenza, che ne riduce anche gli effetti benefici: in tal caso, infatti, il soggetto si vede costretto ad aumentare le somministrazioni e a non poterne fare più a meno, vedendo al tempo stesso peggiorare la propria congestione nasale; non a caso sono farmaci che vanno facilmente incontro a fenomeni di abuso.
Contro l’asma allergica
Per chi soffre di asma allergica, invece, gli antagonisti dei leucotrieni sono farmaci importantissimi, in quanto agiscono contro tali sostanze liberate dal sistema immunitario e responsabili della produzione di muco e infiammazione delle vie aeree.
Il principale effetto collaterale è rappresentato dal mal di testa, ma sono certificati, anche se decisamente meno comuni, dolori addominali, tosse e vertigini.
Le soluzioni fisiologiche o ipertoniche, invece, risultano essere molto utili per il lavaggio delle fosse nasali e per allontanare gli allergeni dalla sede dove tendono ad annidarsi, mantenendo al tempo stesso le mucose idratate e lubrificate, e non presentando alcun rischio per uso frequente e continuo.
Le sostanze naturali che aiutano a combattere le allergie
Esistono anche molte sostanze di origine naturale che possono essere utilizzate per contrastare le allergie e migliorare la risposta immunitaria, sia sole che in associazione a farmaci già indicati.
Il ribes nero, ad esempio, è considerato un cortisonico naturale per l’attività antiinfiammatoria e la capacità di modulare le risposte immunitarie, indicato anche come rimedio preventivo da utilizzare con largo anticipo sul periodo critico previsto.
La quercetina, invece, si caratterizza per la grande capacità di inibire il rilascio d’istamina e ridurre il livello dei leucotrieni circolanti, intervenendo nella risposta infiammatoria.
Il resversatrolo è un polifenolo presente in diversi vegetali; potente antiossidante, agisce rinforzando il sistema immunitario e per questo viene riconosciuto come importante antistaminico naturale e utilizzato in molte formulazioni ad attività antiallergica.
La camomilla, dal canto suo, si trova in molti colliri ad azione decongestionante e viene spesso utilizzata anche per impacchi palpebrali, oltre che sotto forma di tisana, magari addolcita con il miele, per ridurre la flogosi delle mucose dell’oro-faringe.
Gli acidi Omega 3, infine, hanno un ruolo importante sul funzionamento del sistema immunitario, osteggiando le infiammazioni e rinforzando le membrane cellulari, funzioni estremamente utili anche in caso di allergie alimentari.
Cercasi consigli pratici per arginare le allergie di stagione!
Per concludere, è bene ricordare poche e semplici regole che possono avere grande importanza nel ridurre la presenza degli allergeni nell’ambiente e l’intensità della risposta allergica.
Come prima cosa ricambiare l’aria nelle case è fondamentale, ma durante il periodo dei pollini è bene scegliere il momento giusto della giornata, in cui il polline circola meno, solitamente tra le 6 e le 8 del mattino nelle città e dopo il tramonto in campagna; da evitare, ovviamente, in corrispondenza del taglio dell’erba o nei momenti di maggiore ventosità.
Massima attenzione va posta anche alla pulizia della casa, per evitare che i pollini e la polvere si depositino a lungo; è bene spolverare spesso con panno umido e utilizzare aspirapolveri con filtro HEPA, come anche pulire con molta attenzione e frequentemente i filtri del condizionatore, specialmente nel periodo dei pollini.
Stendere i vestiti all’aperto aumenta il rischio di portare in casa i pollini che vi si depositano sopra, e per lo stesso motivo è bene cambiarsi i vestiti appena entrati in casa e lavarsi i capelli prima di andare a letto, per evitare che i pollini prendano dimora sul cuscino costringendo a passare la notte circondati da allergeni.
In caso di allergie agli acari della polvere, invece, lenzuola, federe, tende andrebbero lavate spesso e a una temperatura di almeno 60 gradi, i peluche andrebbero evitati, soprattutto nella camera da letto o direttamente nel letto dei soggetti allergici, e se si tratta di bambini andrebbero quantomeno lavati il più spesso possibile.
Per chi ha animali domestici, andrebbero lavati una volta a settimana, per limitare la presenza di forfora fortemente allergizzante, anche se non sempre è così facile convincerli!
Discorso analogo anche per le librerie, con la polvere che tende a depositarsi in maniera importante sui libri, per questo è buona regola spolverarli frequentemente.
Un ultimo accorgimento se viaggiate spesso, sia per svago che per lavoro: verificare sempre il periodo di fioritura nella zona in cui ci si reca.
Dottor Gamberini Stefano
Farmacista presso AFM Farmacie Comunali Ferrara