Cistite: purtroppo è il momento giusto per parlarne!

A cura della Dott.ssa Nicoletta Cecere – AFM Farmacie Comunali Ferrara.

Caldo, sabbia e costumi bagnati rappresentano fattori predisponenti di una problematica molto diffusa in questo periodo estivo: la tanto temuta cistite, un disturbo che rischia anche di “guastare” il periodo di vacanze.

 

Cos’è la cistite e come si manifesta?

La cistite è un processo infiammatorio della vescica, acuto o cronico , causato spesso da un’infezione delle vie urinarie, sostenuta in gran parte dei casi, da un batterio intestinale chiamato Escherichia Coli.
Un disturbo che si presenta con maggiore frequenza nelle donne rispetto al sesso maschile con un rapporto 4:1, in primo luogo per motivi anatomici e ormonali: l’uretra delle donne, che può rappresentare la via di ingresso dei germi, è infatti più corta rispetto a quella dell’uomo ed è posta molto vicina all’orifizio anale.

Riconoscere una cistite non è sempre semplice perché può essere confusa con altre patologie come la sindrome del colon irritabile, o altre malattie infiammatorie della zona pelvica. I sintomi precoci, talvolta lievi, ma che possono arrivare ad essere severi o addirittura invalidanti, sono rappresentati dal bruciore al momento della pipì, dal bisogno sempre più frequente di urinare ma con un flusso scarso e tensione al basso ventre. Nelle forme più severe può comparire febbre, anche alta, urine maleodoranti con presenza o meno di sangue e/o pus. Altri sintomi accessori possono essere il dolore al basso ventre, e una sensazione di svuotamento incompleto accompagnato da sforzo e spasmo.

L’incidenza di questo disturbo tende ad aumentare con l’età della donna per motivi legati alla menopausa, che si accompagna alla carenza di estrogeni e all’alterazione del pH vaginale, prima forma di difesa verso germi patogeni. Altre cause possono concorrere a determinare o appesantire il quadro sintomatologico: la stipsi, lo stress, la stanchezza, le terapie antibiotiche – che possono indurre un deterioramento importante della nostra flora batterica intestinale -, una scarsa, o viceversa eccessiva igiene personale, l’utilizzo di detergenti troppo aggressivi e un uso scorretto della carta igienica. A questo proposito, è fondamentale ribadire l’importanza di pulirsi con movimento dalla vagina verso la zona anale, e non viceversa, così da non trasportare i batteri verso le vie di accesso alla vescica.
Infine lo zucchero, fonte di nutrimento dei batteri, e la scarsa acidità del pH vaginale, ambiente di proliferazione, possono rappresentare cause di sviluppo della cistite.

Tutti questi sono elementi sui quali è possibile intervenire preventivamente, mentre altre forme di cistite, come quella cronica, possono essere dovute alla combinazione di più fattori anche non modificabili, compresa una certa predisposizione genetica.

 

Come prevenire e curare la cistite?

1. Integratori

Una buona notizia: esistono numerosi integratori utili appunto ad integrare – in caso di loro carenza – le sostanze necessarie al trattamento di forme lievi o iniziali di cistiti acute, come pure impedire le ricadute nelle forme recidivanti.

Altri rimedi noti e sicuramente utili sono quelli a base di Cranberry, meglio noto come mirtillo rosso americano, dalle proprietà disinfettanti e antiossidanti, o l‘uva ursina, dalle proprietà antisettiche, astringenti e diuretiche. Altri numerosi prodotti di origine naturale come betulla, tarassaco, verga d’oro, e ortosifon, facilitano e incrementano la diuresi svolgendo un “lavaggio” della vescica ed evitando che l’urina, e i batteri in essa contenuti, ristagnino e si accumulino in maniera incontrollata. È importantissimo, dunque, mantenere una corretta idratazione: si raccomanda l’assunzione di circa 1,5-2 litri di acqua al giorno,  per evitare di concentrare troppo le urine e i batteri in esse contenuti. Un comportamento da evitare, invece, è ritardare lo svuotamento della vescica limitando di fatto l’espulsione dei batteri che così rischiano di mettere le radici!

2. Alimentazione
Anche alcuni accorgimenti alimentari possono aiutarci a prevenire il rischio di cistite, a migliorare la sintomatologia o evitare ricadute.

È importante limitare, o non assumere, gli alimenti che irritano le vie urinarie come alcolici, caffè, peperoncino, spezie, cioccolato e, piuttosto, aumentare il consumo di prodotti contenenti probiotici, come ad esempio yogurt, kefir, che aiutano a contrastare la stitichezza – altro fattore fortemente predisponente le cistiti – e arricchiscono l’ambiente intestinale di flora batterica.

Come al solito, ma in particolare in estate, è raccomandabile il consumo di frutta e verdura, ricche di acqua, vitamine, e fibre che rappresentano il terreno ottimale per la crescita dei ‘batteri buoni’ che colonizzano il nostro intestino, facendosi prima barriera contro i ‘batteri non buoni’.

3. Semplici regole quotidiane
Dato il periodo estivo, l’ultimo consiglio è quello di evitare di tenere addosso per lungo tempo il costume bagnato dopo il bagno, ma di cambiarlo appena possibile: l’ambiente caldo umido è l’habitat preferito da batteri ed altri agenti portatori di infezioni!

In caso di cistite già in corso, da evitare anche l’esposizione prolungata alle alte temperature, così come la brusca e repentina variazione di temperatura corporea come avviene quando ci si getta in acqua fredda dopo aver sostato a lungo sotto il sole. Gli sbalzi termici amplificano i processi infiammatori che normalmente accompagnano le infezioni delle vie urinarie.

 

L’importanza del medico

Come al solito, i nostri consigli non possono e non devono sostituire il confronto con il proprio medico di fiducia, che resta il primo passo da compiere se abbiamo il dubbio di trovarci di fronte ad un’infezione delle vie urinarie. A questo proposito, in base alla gravità dei sintomi e alla storia clinica del paziente, il medico potrà scegliere come intervenire; in caso di cistiti acute potrebbe anche decidere di
procedere con la prescrizione di un antibiotico ad ampio spettro o di indirizzare la persona verso un accertamento diagnostico più approfondito come l’urinocoltura.

L’urinocoltura è un esame attraverso il quale verrà identificato il germe responsabile dell’infezione e sul quale potrà essere effettuata un’ulteriore valutazione più specifica, come l’antibiogramma. Questo consentirà la scelta dell’antibiotico più idoneo, identificando a quale l’agente patogeno è maggiormente sensibile tra quelli disponibili.

Sperando di aver fatto un po’ di chiarezza su un disturbo tanto diffuso quanto complesso vista l’eterogeneità dei fattori coinvolti, vi auguro una buona estate!

 

Dottoressa Cecere Nicoletta

Farmacista presso AFM Farmacie Comunali Ferrara