Non sottovalutare l'igiene orale!

Prevenire è meglio che curare. Chi non ha mai sentito dire questa frase? E quante volte l’abbiamo ripetuta parlando di denti! Sicuramente, soffrire di una patologia del cavo orale provoca conseguenze a livello psicologico e sociale, ma spesso si sottovaluta quanto possa avere ripercussioni anche su tutto l’organismo.

È noto che spesso si tenda a dare poco peso a queste problematiche fino all’aggravarsi della situazione, che diventa talvolta irreversibile. Diamo qualche numero: circa 3,5 miliardi della popolazione mondiale soffre di una patologia del cavo orale, in Italia sono 20 milioni le persone oltre i 35 anni di età che soffrono di problemi gengivali, 8 milioni hanno la parodontite e 3 milioni sono a grave rischio di perdita dei denti.

Che comportamento seguire? A quali conseguenze possiamo andare incontro? Cerchiamo di analizzare la situazione prendendo in considerazione alcune problematiche per capire quali strategie applicare.

 

Tutto parte dalla gengivite

La gengivite è un’infiammazione molto comune, e fortunatamente reversibile, favorita dalla scarsa igiene orale: la placca dentale che si forma a causa di residui di cibo, batteri e muco, e che non viene adeguatamente rimossa con lo spazzolamento, tende a calcificare ed a trasformarsi in tartaro.

Le normali pratiche di igiene orale non consentono l’eliminazione degli accumuli di tartaro che finiscono per favorire la proliferazione batterica: da qui ha origine un processo irritativo che porta a dolore e infiammazione delle gengive.

La gengivite trascurata, o non trattata in maniera corretta, può sfociare nella paradontite, una malattia irreversibile che, se non trattata adeguatamente, provoca una perdita di densità ossea con conseguente caduta dei denti.

Per agire preventivamente è necessario seguire una buona routine di igiene orale che elimini con cura la placca batterica, e fare controlli di prevenzione regolari, che consentano una diagnosi precoce e un tempestivo trattamento.

Quali sono i sintomi da non sottovalutare? Sicuramente il sanguinamento gengivale, sia spontaneo che in seguito a spazzolamento, ma anche l’alitosi, le gengive che si ritirano e i denti che si muovono.

 

Manteniamo le ossa in salute per avere denti in salute.

Osteroporosi e parodontite sono problemi correlati: così come la parodontite è associata ad un aumento del rischio di osteoporosi, il rischio di sviluppare parodontiti, nei soggetti che soffrono di osteoporosi è ben 6 volte maggiore rispetto a soggetti sani.

L’osteoporosi può interessare anche mandibola e mascella con conseguente perdita di densità ossea e caduta dei denti. Aumenta inoltre il rischio di parodontiti e carie.

 

Proteggiamoci dalle parodontiti per proteggere anche il nostro cuore.

Esiste una stretta correlazione anche tra malattie cardiovascolari e salute orale: la parodontite rappresenta un fattore di rischio perché mette i batteri nella condizione di raggiungere facilmente il distretto cardiocircolatorio, partendo dalle gengive, aumentando il rischio di ictus, malattie coronariche e aterosclerosi. Quando la parodontite viene diagnosticata a un soggetto cardiopatico, la situazione va monitorata con attenzione per scongiurare l’aggravarsi di una condizione cardiocircolatoria già compromessa.

 

L’importanza della prevenzione orale nei soggetti diabetici.

Chi soffre di diabete deve dare particolare importanza alla prevenzione dei problemi orali: tra parodontite e diabete c’è un collegamento stretto e pericoloso che potrebbe persino sfociare in una riduzione dell’efficacia delle terapie antidiabetiche.

I diabetici hanno il triplo delle probabilità di sviluppare malattie parodontali rispetto ai soggetti sani, ma è vero anche il contrario: evidenze scientifiche dimostrano che le persone con parodontiti vanno incontro a rischio più alto di incorrere nell’insorgenza del diabete. Inoltre, i soggetti diabetici che soffrono di parodontite possono rischiare complicanze gravi della loro patologia. Dunque, per le persone diabetiche, curare l’igiene orale e agire molto precocemente in caso di gengivite o infezioni parodontali può essere di fondamentale importanza.

 

Edentulismo: la perdita dei denti.

La perdita dei denti è un problema molto diffuso in Italia, basti pensare che il 60% degli over 80 non ha più nessun dente naturale e quasi il 15% della popolazione di età superiore ai 14 anni ha perso almeno un dente. Nonostante ciò che si potrebbe dedurre dai dati, la caduta dei denti, l’edentulismo, non è mai dovuto alla vecchiaia ma piuttosto a traumi, infezioni o perdita di densità ossea. Perdere i denti può avere conseguenze sociali, psicologiche ma anche fisiche; per esempio, una masticazione alterata può comportare obesità, problemi gastrointestinali e malattie cardiovascolari.

I trattamenti per la perdita dei denti consistono nell’uso di protesi mobili, fisse o impianti. Il fatto di avere protesi, fisse o mobili che siano, non esclude mai la necessità di una corretta igiene orale: l’accumulo di placca può provocare carie sui denti naturali rimasti, compromettendone lo stato di salute, provocare alitosi o infezioni batteriche. Molto importante anche far controllare regolarmente le protesi dal dentista ed eventualmente farle sistemare per ottimizzarne la tenuta.

 

Utilizzo dello spazzolino elettrico: sì o no?

Una domanda dalla risposta semplicissima: assolutamente sì. Il Ministero della Salute raccomanda l’utilizzo dello spazzolino elettrico perché, con il suo movimento di roto-oscillazione, che è di base anche negli strumenti più semplici, rimuove il 100% in più della placca rispetto ad un normale spazzolino manuale. Non è tutto: lo spazzolino elettrico comporta un minor sanguinamento delle gengive grazie a sensori di pressione che evitano la brutta problematica.

 

Dentifricio e collutorio: quale scegliere?

Dipende dallo stato della nostra bocca:

  • dentifricio al fluoro e filo interdentale per mantenere la bocca in buona salute;
  • dentifricio e collutorio antibatterico con filo e scovolino per problemi di gengivite,
  • dentifricio e collutorio al fluoro per problemi di carie.

Necessita di particolare attenzione chi soffre di reflusso acido perché potrebbe incappare in problemi di erosione dentale: in questi casi è consigliato non lavare i denti subito dopo aver mangiato; meglio aspettare una trentina di minuti per permettere alla bocca di ripristinare un pH più basico. A questi ultimi è consigliato l’utilizzo di dentifrici remineralizzanti al fluoro, filo interdentale e collutorio al fluoro da usare, però, prima dei pasti e prima di andare a dormire. L’utilizzo dello spazzolino elettrico è sempre preferibile, ma è necessario scegliere le testine più indicate, valutando di caso in caso: chi ha gengive infiammate o denti sensibili, ad esempio, dovrà optare per setole morbide e delicate. Attenzione a dentifrici, spazzolini o setole dello spazzolino elettrico ad effetto sbiancante: non vanno usate quotidianamente ma al massimo due o tre volte alla settimana per non danneggiare lo smalto dentale.

 

Chi porta le protesi come deve comportarsi?

La protesi va spazzolata e lavata quotidianamente con le apposite compresse effervescenti. Non dimentichiamoci dei denti residui: dentifricio, filo interdentale e collutorio al fluoro per mantenerli in buona salute.

 

E nei bambini?

L’educazione ad una corretta igiene orale deve essere introdotta sin dalla più tenera età. L’utilizzo dello spazzolino elettrico si può prevedere dai 3 anni in su.

Una raccomandazione: è bene non  lasciar cariare i denti da latte pensando che tanto andranno persi. Gli agenti cariogeni possono intaccare i denti definitivi anche molto prima che spuntino.

 

Concludendo, instaurare una buona routine di igiene orale è di fondamentale importanza per tutti, a qualsiasi età e in qualsiasi stato di salute. E adesso, tutti a lavarsi i denti!

 

Dott.ssa Faccini Sara

Farmacista presso AFM Farmacie Comunali Ferrara